La strategia SEO è un piano che ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi in termini di posizionamento sui motori di ricerca (seo: search engine optimization).
Chiaramente l’obiettivo di una strategia SEO è quello di aumentare il traffico sul tuo sito internet e anche le conversioni (quindi, nel caso in cui tu venda, la possibilità che un tuo utente acquisti).
Strategia SEO on-page e off-page
Partiamo da un presupposto: ogni sito ha le sue peculiarità, ad esempio un sito e-commerce avrà una strategia diversa rispetto a un sito vetrina.
Gli aspetti che vengono solitamente valutati si trovano sia “dentro la pagina” che “fuori la pagina” (on-page e off-page).
Una strategia di creazione dei contenuti ottimizzati si inserisce in una strategia on-page.
La link building (l’ottenimento di link in entrata) appartiene più alla sfera off-page.
SEO Audit prima di tutto
La SEO Audit ti permette di conoscere gli elementi di forza e quelli di debolezza del tuo sito web. È una specie di “analisi SWOT” del sito internet.
Verrà esaminata la struttura del sito, i link interni ed esterni, le intestazioni (h1, h2) e i tag alt delle immagini, i contenuti duplicati, la sitemap e le pagine non trovate.
Come si elabora una strategia seo?
La prima cosa da fare è identificare le parole che identificano la tua attività.
A questo scopo può esserti di aiuto il Google Keyword Planner.
Puoi cercarne una decina o poco più. Di ogni parola chiave puoi cercare anche le chiavi correlate o secondarie.
Strategia SEO e analisi competitor
L’analisi dei competitor ti permette di verificare chi sono i tuoi concorrenti e con che chiavi sono posizionati.
Ma soprattutto ti serve per sapere quali chiavi loro utilizzano e tu non stai prendendo in considerazione.
Latent Semantic indexing: non solo parole chiave
Voglio introdurre un concetto molto importante: quello di latent semantic indexing.
Molto spesso si pensa che la strategia giusta sia quella di infarcire i contenuti di parole chiave. In realtà Google non si limita a leggere le keyword nel testo ma stabilisce i legami semantici tra queste.
Il latent semantic indexing quindi è un metodo di indicizzazione che identifica le relazioni tra le parole in un documento e lo fa attraverso una formula matematica.
Problemi di indicizzazione e scansione e contenuti duplicati
Anche se questo può sembrare un problema irrilevante in realtà non lo è.
Quando hai un sito di mille pagine con tanti duplicati, può essere faticoso trovarli tutti. E a Google non piacciono i duplicati.
Conosci Screaming Frog? Sapevi che gli hash possono essere facilmente utilizzati per identificare contenuti duplicati?
Dopo aver scansionato il tuo sito in Screaming Frog e estratto i dati del sito, troverai una colonna chiamata “Hash”.
La colonna hash può essere facilmente utilizzata per identificare pagine con contenuti duplicati. Per trovare i duplicati puoi esportare la tabella e utilizzare una formula condizionale con Excel.
Categorie Noindex, tag e pagine archivio in WordPress
Se fai una ricerca su Google utilizzando il comando site: e il nome di dominio (es. site: artemedialab.it), le pagine indicizzate dovrebbero darti l’idea di cosa sta avvenendo nelle serp (i risultati di ricerca).
Confronta i risultati con gli URL su cui Screaming Frog ha eseguito la scansione e analizza anche le pagine della Google Search Console.
Se uno di questi numeri non corrisponde alle pagine fisiche indicizzate su Google, hai un grosso problema con i contenuti duplicati e l’indicizzazione.
Usando la formattazione condizionale, puoi evidenziare gli URL che contengono solo elementi di categoria, tag ed archivio nei loro URL.
Dopo aver utilizzato la formattazione condizionale, puoi quindi ordinare gli URL in base alla priorità.
Microdati e schema.org
Non hai familiarità con il markup di Schema.org?
Lo scopo dei microdati è quello di descrivere gli elementi che compongono i testi e renderli quindi facilmente comprensibili ai motori di ricerca.
Esistono tre modi diversi che è possibile ottimizzare i dati strutturati in WordPress:
- puoi utilizzare il markup standard dei dati strutturati;
- puoi usare un plugin;
- puoi usare Google Tag Manager.
Funzionano tutti e tutti hanno i loro vantaggi e svantaggi, a seconda dei tuoi obiettivi.
Velocità del sito web
La velocità è diventata nel tempo un fattore di posizionamento.
Ci sono diverse cose che puoi fare per ottimizzare la velocità del tuo sito. La prima cosa da fare è ottimizzare le immagini (o manualmente o tramite l’uso di un plugin, ad esempio Smush per WordPress).
Utilizza PageSpeed Insight (oppure il notissimo Gtmetrix) che ti darà anche alcuni suggerimenti per velocizzare il tuo sito.
CDN (Content Delivery Network)
Per i siti più grandi, l’implementazione di una CDN dovrebbe essere un requisito fondamentale.
La CDN (content delivery network) è una rete di distribuzione dei contenuti. Questa rete di server diventa intermediario tra un server di contenuti e i relativi utenti finali.
Una CDN ti aiuterà a raggiungere più consumatori in più posizioni più velocemente. Spesso è sufficiente chiedere al proprio provider l’attivazione della cdn (es. Cloudflaire).
Impostazioni dei permalink
Devi fare molta attenzione ai permalink sul tuo sito web.
Cos’è un permalink?
Un permalink è un collegamento, il link che identifica una pagina o un articolo sul tuo sito web (es. www.artemedialab.it/strategia-seo).
Cambiare le impostazioni permalink quando il sito è già online vuol dire spesso perdere del posizionamento ed avere una marea di errori nella Google Search Console.
Se cambi impostazioni permalink o se rimuovi delle pagine devi subito effettuare i redirect ad altre pagine del sito se non vuoi perdere il posizionamento.
Per i redirect puoi usare un plugin come redirection.
La cosa migliore sarebbe progettare fin da subito la struttura più adatta dei permalink (solitamente category/postname).
Nel caso in cui ci sia stato qualche errore di valutazione, per cambiare i permalink è sufficiente andare nel back-end di WordPress, fare clic su Impostazioni > Permalink.
Ovviamente se il sito è già online e indicizzato, dovresti effettuare i dovuti ridirezionamenti.
Nata nel 1974, Alexia si interessa al web nel lontano 1999 grazie ad un corso di formazione regionale. Crea le sue prime pagine html dapprima con programmi wysiwyg (Dreamweaver), poi direttamente con notepad ++. Inizia a creare siti web nel 2001. Pur essendo amante delle interfacce, studia php assecondando la sua grande curiosità. Lavora in campo digitale per molti anni e si butta poi nel favoloso mondo della seo. Artemedialab nasce come laboratorio sperimentale nel 2008 e diventa nel 2020 azienda individuale.