Dal mese di settembre insegno coding in una scuola primaria ed è il motivo per cui non ho più scritto molto sul mio blog. Ufficialmente sono maestra di informatica ma visti i miei interessi verso il coding sto introducendo alcune attività per motivare i bambini verso la logica, la programmazione a blocchetti, Scratch.
Insegnare ai bambini dai 6 ai 10 anni è un’esperienza bellissima.
Il mondo di oggi è caratterizzato dalla “complessità”, ricevono molte sollecitazioni dall’esterno e a volte sono confusi. Il mio ruolo, come educatore, è quello di favorire la loro consapevolezza.
Coding e gender gap
Mi piace lavorare soprattutto con le bambine, che sono le più insicure in campo informatico. Non è certo questione di capacità. Semplicemente hanno paura di sbagliare.
Sto cercando di orientare le mie attività anche per colmare il gender gap.
Il fatto che la loro insegnante di informatica sia una donna, potrebbe incoraggiarle e farle sentire più sicure (“se ce la fa lei… posso farcela anche io”).
Coding creativo
Le mie attività di coding a scuola prevedono sia una parte di pre-coding (con le schede di un libro che ho avuto in visione), sia con l’utilizzo di code.org e Scratch. Tutti i bambini reagiscono molto bene.
Molte delle attività devono avere per loro un valore “creativo” e portare alla creazione di un progetto digitale in cui possano mettere del loro. Dopo aver programmato i blocchetti, fanno vedere ciò che hanno realizzato agli altri bambini e lo mostrano con un certo orgoglio.
Coding unplugged
Da molto tempo ho anche un altro progetto di coding unplugged (con l’associazione Ananda, di cui faccio parte), a cui ancora non riesco a dare una realizzazione pratica (causa emergenza sanitaria).
È stato realizzato ispirandosi a Cody Roby, di Alessandro Bogliolo ma arricchito con le mie esperienze e quella della mia collega Francesca. È ancora in progress ma presto ne sentirete parlare.
Non solo coding a scuola: ma anche sicurezza
Oltre al coding, ovviamente, è giusto dare ai bambini gli strumenti per utilizzare al meglio la tecnologia.
Sanno tutti usare il tablet ma non il computer.
Pur essendo nativi digitali (o forse proprio per questo), non sono veramente consapevoli dell’enorme fortuna che hanno… a poter fruire della conoscenza, grazie a internet.
Occorre quindi dare loro qualche linea guida.
Non può mancare, inoltre, qualche accenno alla sicurezza in rete, anche se a questa età è necessario che una parte del lavoro sia svolto dai genitori che devono vigilare (utilizzando i vari sistemi di parental control disponibili in rete).
Oltre al “controllo” trovo sia comunque giusto parlare e dialogare con i bambini spiegando loro i pericoli del web, rendendoli quindi consapevoli. Senza, fare terrorismo ovviamente.
Corsi di Coding per la scuola dell’infanzia e scuola primaria
Sei un o una maestro/a di una scuola per l’infanzia o scuola primaria di Torino?
Vuoi proporre un progetto di coding nella tua scuola primaria o giochi di programmazione per bambini, magari con il finanziamento “Ambienti di apprendimento innovativi”?
O forse sei una mamma o un papà che vuole giocare con il proprio bambino?
Paleos, ente accreditato dal MIUR, organizza corsi online di coding per i docenti di ogni grado (questi corsi fanno punteggio in graduatoria docenti) ma anche per privati. La modalità è asincrona, puoi seguire il corso quando vuoi.
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Nata nel 1974, Alexia si interessa al web nel lontano 1999 grazie ad un corso di formazione regionale. Crea le sue prime pagine html dapprima con programmi wysiwyg (Dreamweaver), poi direttamente con notepad ++. Inizia a creare siti web nel 2001. Pur essendo amante delle interfacce, studia php assecondando la sua grande curiosità. Lavora in campo digitale per molti anni e si butta poi nel favoloso mondo della seo. Artemedialab nasce come laboratorio sperimentale nel 2008 e diventa nel 2020 azienda individuale.